Kyle Hines commenta la sconfitta in finale di Discovery+ Supercoppa contro la Virtus Bologna e spiega su quali aspetti dovranno concentrarsi lui e i suoi compagni nel prossimo futuro.
Intervistato da Vincenzo Di Schiavi per La Gazzetta dello Sport, un estratto delle sue parole.
Preoccupato? “No. Volevamo prenderci la Supercoppa, ma abbiamo perso una battaglia e non la guerra. Ci sono ancora tanti trofei in palio, la stagione è lunga e noi abbiamo parecchi margini di miglioramento. Lavoriamo su quelli senza pensare a ciò che è stato”.
Dove deve migliorare Milano? “Partiamo da una premessa: ci siamo radunati più tardi rispetto all’anno scorso, optando poi per una preseason molto corta. Inoltre abbiamo cambiato il nostro sistema, inserendo giocatori come Melli e Mitoglou e altri elementi nuovi. Insomma, serve tempo per mettere a punto la macchina. A questi livelli non si improvvisa nulla”.
Lei, Melli e Mitoglou. Quale sarà il suo ruolo sotto canestro? “Intanto dobbiamo conoscerci, cogliere le tendenze e le attitudini di ognuno di noi, cosa ci piace fare. Nicolò e Dinos sono giocatori dinamici, capaci di giocare dentro e fuori dall’area. Bisogna cercare l’assetto più utile per la squadra. Al momento dobbiamo sviluppare la chimica tra di noi e con il resto del gruppo”.
Per gli italiani non è semplice giocare a Milano. La pressione è enorme. Cosa consiglia? “La pressione la sentiamo tutti, non riguarda solo i giocatori italiani. Basta entrare in palestra e vedere gli stendardi appesi ai muri per capire che questo è un club speciale. Ma è una tensione positiva a cui ogni giocatore deve aspirare: essere in un luogo dove si pensa in grande è un privilegio. Agli italiani, come a tutti gli altri, dico: se sono qui è per un motivo, se sono stati scelti è perché hanno le qualità per giocare nell’Olimpia. Possono e devono farlo. Nessuno escluso”.
È una Milano più forte rispetto all’anno scorso? “A mio parere siamo più grossi, potenti e profondi. Abbiamo un attacco più bilanciato rispetto alla passata stagione quando forse ci è mancato qualcosa sotto canestro. Ogni anno tutti cercano di migliorare e quindi la sensazione è quella di essere più forti, anche se poi esiste un solo giudice: il campo. Intanto diciamo che siamo diversi”.
La Virtus si è presa la Supercoppa ed è campione d’Italia. Sono loro i favoriti del campionato che sta per partire? “La Virtus merita grande rispetto perché è una squadra che gioca duro, ha talento e un’ottima organizzazione. E poi può contare su un giocatore speciale, Milos Teodosic, uno dei migliori compagni che ho avuto in carriera, con cui mi sento molto spesso. Inutile fare pronostici: l’anno passato loro hanno avuto parecchi problemi ma, superate le avversità, hanno vinto. I giudizi dati a settembre lasciano il tempo che trovano”.