Quando nella partita a scacchi anticipi tutte le mosse dell’avversario
Una sensazione plastica, tangibile di come ogni giocatore dell’Allianz Trieste sapesse con un decimo di secondo d’anticipo le mosse dell’avversaria. La macchina difensiva biancorossa è stata compatta, al limite della perfezione per abnegazione e concentrazione, in cui il “Frontman” (per citare la nota serie Squid Game) ha potuto mentalmente vedere tutta la partita un paio di ore prima. La netta vittoria con Tortona sublima il lavoro in palestra e nelle notti a video per vivisezionare Tortona, disarmare i terminali ospiti con un meccanismo di squadra. E’ stato fatto veramente un percorso molto performante dalle sfide di coppa ad oggi, si sta modellando la creta per creare un manufatto interessante.
Essere “vintage” non è segno di anacronismo cestistico
Lo sport è mutevole, spesso segue alcune mode anche in senso tattico. C’è qualcuno però che non disdegna di “sporcarsi” attingendo ai “sacri libri” degli anni ’80; lo fa coach Vitucci a Brindisi, lo ha fatto con insistente convinzione coach Ciani contro la Bertram. La ricerca della profondità per il “5” di ruolo è stato il leit motiv della serata, un insistente servizio al post basso per sfruttare il vantaggio tecnico; non era scontato, Tyler Cain poteva rappresentare un dissuasore, ma evidentemente c’era la convinzione che la debordante forma di Delia e Konate potesse schiacciare la unica resistenza piemontese.
Quello che non ti aspetti
Quando un’aggregazione di cestisti diventa squadra di basket? Quando la versatilità di ognuno è a favore del compagno o a favore di un progetto sottoscritto da tutti. Ci sono sfumature domenicali che rendono ancor più interessante l’Allianz Trieste: Fabio Mian nella versione “operaia” che si adopera in chiave difensiva, Adrian Banks che capisce perfettamente che restando ai margini (pur sbattendosi in difesa e a rimbalzo) può da un lato calamitare l’attenzione della difesa avversaria e nel contempo liberare le competenze dei compagni, Alessandro Lever che dalle prime battute si sveste dai panni di educato attaccante mettendosi in quelli di “operaio d’area”, convertendo due tap-in. Un comun denominatore sulla scia del “predicatore” con la fascia di capitano: Daniele Cavaliero ha indicato la via, è stato con il sedere basso per 15 minuti fi parquet, ha asfissiato Tavernelli non curandosi di una fase offensiva asfittica.
La leggerezza di Adrian Banks
Le prestazioni di un giocatore spesso sono figlie di un sentirsi a proprio agio. Lo splendido inizio di stagione di Adrian Banks ha tanti piccoli segnali di un uomo in missione, che sta veicolando ogni aspetto del gioco e anche extra campo, verso il bene comune, di se stesso e dei compagni. Un ora e mezza prima della palla a due a chiacchierare con il coach, nel riscaldamento ballando a ritmo di musica, un atteggiamento in campo sempre positivo, regalando sorrisi a chiunque. Il suo modo di vivere la pallacanestro è salubre, trasuda positività e leggerezza, impossibile non ricavare poi prestazioni di assoluto livello, di straordinaria concretezza.
Si alza… la Curva della passione
637 giorni dopo, la differenza c’è… e si sente! La Curva Nord è il cuore pulsante del tifo biancorosso, ma soprattutto è benzina per tutto l’Allianz Dome che, una volta “incendiato”, sprigiona energia per tutti i giocatori biancorossi. I cori, i vessilli sbandierati, la presenza in un settore che fino a poco tempo fa era vuoto, silente, ha ridato a tutti quel senso di ritorno alla normalità, quella più terrena, fatta di emozioni a prescindere da mascherine, da pass o da controlli di ogni tipo. Ridare l’“anima selvaggia” che risiede in ognuno di noi, vuol dire anche lasciar andare l’emotività più spontanea, quella per cui i gradoni dell’Allianz Dome saranno da preferire a qualsiasi altra meta del fine settimana. Insomma vaccinatevi, greenpassatevi, tamponatevi, fate tutto quello che c’è da fare per godere come pazzi…
Raffaele Baldini