Intervistato da Damiano Montanari per il Corriere dello Sport Stadio, uno dei protagonisti della vittoria della Fortitudo sull’Allianz Trieste, Jacopo Borra, parla del suo impatto sulla squadra biancoblu e del derby di domenica.
Un estratto delle sue dichiarazioni.
Si aspettava un impatto così incidente sulla Fortitudo? “Non ero sicuro di avere subito questo impatto, ma ero certo che avrei potuto dare una mano. Venivo da una situazione a Sassari dove avevo lavorato bene senza però trovare minuti in campo. La chiamata della Fortitudo è arrivata nel momento perfetto. Tornare qui è stato fantastico. Sono cresciuto cestisticamente alla Effe, quando lasciai casa avevo solo 13 anni. Qui mi sono formato e ho conosciuto il mio idolo, Dalibor Bagaric. Da allora sono sempre stato tifoso biancoblù”.
Lei sta già esprimendo il 100% del suo potenziale o è pronto a stupire ulteriormente? “Io sono qui per dare una mano. So di poter fare in modo eccellente alcune cose come chiudere l’area e mettere il corpo addosso all’avversario; non credo che ci siano tanti giocatori più “grandi” di me anche in Serie A. Poi forse non segnerò sempre 13 punti, ma per l’Aquila darò sempre tutto”.
Che aspettative ha sul derby? “Penso che domenica vivrò una delle emozioni più belle della mia carriera; spero anche dopo la gara. Il derby è il massimo. Noi saremo un po’ galvanizzati dal risultato con Trieste e giocheremo con la mente libera, sapendo che la pressione sarà tutta sulla Virtus, un’avversaria di categoria superiore, che gioca in Europa e che ha un budget molto superiore al nostro. Vincere sarebbe un’impresa incredibile. Si sa, il derby è una gara a sé”.
Quale sarà la chiave del derby? “Dovremo alzare il livello agonistico della gara, giocando “bone against bone”, “ossa contro ossa”, come dicono gli americani. Adesso siamo grandi e grossi, possiamo permettercelo”.