Intervistato da Andrea Barocci per il Corriere dello Sport Stadio, il miglior marcatore della serie A Amedeo Della Valle racconta la sua rinascita attraverso le esperienze all’estero e ora quella alla Germani Brescia, fino al ritorno in Nazionale.
Un estratto delle sue dichiarazioni.
Della Valle, che è successo? “Io ho avuto la fortuna di partire molto forte nei miei primi anni da pro’ con due finali scudetto con la Reggiana. Poi Milano: la prima stagione ho giocato pochissimo, la seconda è andata meglio, avevo un ruolo più importante, ero stato protagonista in alcune gare; ma la società ha voluto fare altre scelte, assolutamente rispettabili, e ho deciso di andare all’estero, al Gran Canaria e in seguito al Buducnost, in Montenegro. Oggi sto esprimendo il miglior basket della mia carriera. Mi ha aiutato andare lontano dall’Italia: al di là della motivazione di dimostrare di essere un giocatore di alto livello, soprattutto è servita l’esperienza accumulata”.
Come li ha vissuti questi anni difficili? “Non mi sono mai abbattuto, anzi: ho cercato di mettermi ancora di più in discussione per capire cosa potevo limare nel mio gioco e cosa poteva essermi utile per stare ad alto livello. Ho studiato tanto il gioco, capendo come “nascondermi” o evitare di andare in grossa difficoltà in difesa, dove non sarò mai uno specialista. E allo stesso tempo provando ad esaltare le mie caratteristiche offensive, perfezionando il tiro a livello di consapevolezza, fiducia, allenamenti, del giocare per i compagni”.
Ecco, proprio qui sta la novità: lei a Brescia non solo segna a ripetizione (19, 4 p., top scorer della A), ma apre il campo per i compagni, serve assist. Una bella trasformazione, non crede? “Il mio successo più grande non sono tanto i tanti punti che segno, avevo già dimostrato di saperlo fare, quanto il coinvolgere tutti i compagni per far sì che la squadra giri bene. Stiamo segnando tanto (Brescia è prima nella media di punti fatti, 89,7 ndr). E di questo sono davvero felice”.
Torna in Nazionale dopo un anno (ultima gara il 19 febbraio 2021 contro l’Estonia, solo 4 punti), e da capitano: che effetto le fa? “Sono contentissimo di essere stato convocato. Credo di poter aiutare la squadra, e spero che avvenga. Avrò un ruolo differente rispetto al passato in Nazionale? Al di là del mio valore o meno, la cosa importante sarà vincere queste due gare fondamentali con l’Islanda, visto che già abbiamo perso un incontro”.