Un volto tutto da scoprire quello di Ty-Shon Alexander, la guardia ventitreenne nata a Charlotte e arrivata a Trieste alla vigilia delle Final Eight di Coppa Italia per colmare il vuoto lasciato nel roster biancorosso dal ritiro di Juan Fernandez.Scelto dalla Virtus Segafredo Bologna per sopperire alla lunga assenza di Nico Mannion e garantire a coach Scariolo qualità nella rotazione degli esterni, ha chiuso la sua esperienza in maglia Virtus con quasi 13 minuti di impiego medio a partita. Guardia con spiccata propensione e attitudine al tiro grazie a un rilascio della palla tra i più rapidi di tutta la serie A, dovrà garantire a coach Ciani non solo punti e pericolosità dal perimetro ma anche fisicità e intensità difensiva. Per arrivare a lui, l’Allianz ha modificato la sua strategia stagionale abbandonando la filosofia del 5+5 e puntando sulla voglia di riscatto di un ragazzo che, pur non demeritando, non è riuscito a ritagliarsi a Bologna lo spazio che sperava di meritare. Motivazioni e voglia di emergere che ha raccontato in questa intervista rimandando l’incontro con i tifosi al match casalingo in programma il prossimo 6 marzo contro la Reyer Venezia. Perché ha scelto Trieste e cosa le ha insegnato l’esperienza a Bologna? “Ho scelto di venire a Trieste perché può essere una grande opportunità per continuare nel mio percorso di crescita in Europa, giocando ai vertici del campionato italiano e cercando di imparare il più possibile soprattutto dai giocatori più esperti di questa squadra. Al di là di questo è anche vero che ho sentito solo parlare bene di questa piazza e della società che poi mi ha acquistato. Parlando dell’esperienza a Bologna posso dire che sono stati loro a darmi la chance di giocare in Europa e di iniziare a familiarizzare con il basket europeo che è differente sotto molto punti di vista rispetto a quello americano. Ho trovato molti ragazzi che da anni giocano ai massimi livelli europei e ho cercato di catturare da loro quotidianamente i segreti per migliorare il mio basket, velocizzando soprattutto le scelte da prendere sul parquet, le corrette decisioni in uno specifico momento della partita”. Com’è stato il suo primo approccio con la città di Trieste e cosa pensa della sua nuova squadra e dei suoi nuovi compagni? “Amo già Trieste, sia per la qualità della vita sia per la presenza del mare che adoro, non perdo l’occasione per camminare molto spesso assieme al mio cane. Rispetto alla squadra fin dai primi giorni mi sono sentito in una famiglia dove tutti parlano e si confrontano, tutti ti danno la possibilità di conoscere gli altri compagni di squadra. Sono in un ambiente molto stimolante dove ci si allena duramente e si compete ogni giorno sul parquet per crescere come team e vincere più partite possibili da qui a fine stagione”. Siamo nella seconda parte della stagione; quali gli obiettivi del team e i suoi personali? “Credo che ogni squadra debba sembra puntare all’obiettivo più alto, ovvero vincere il titolo, per poi raccogliere nel percorso il massimo possibile. Noi abbiamo la possibilità di potercela giocare con tutti e personalmente voglio riuscire a giocare per la squadra, dando il mio contributo su entrambi i lati del campo per far in modo che la Pallacanestro Trieste possa conquistare più punti possibili”. Quali sono i suoi obiettivi futuri professionalmente parlando? “Un giorno vorrei avere la possibilità di giocarmi la mia chance in Nba (ha giocato nel 2020 quindici partite nelle file dei Phoenix Suns, ndr). Prima, nell’ottica di puntare ad alzare sempre più l’asticella, un altro obiettivo ambizioso è quello di arrivare a competere in Eurolega nei prossimi anni”.