Dalle 17.00 di ieri è iniziato un lungo, ansioso count-down fra gli appassionati per attendere il responso della riunione dal Notaio Giarletta, per la definizione del “nuovo” corso della Pallacanestro Trieste. Alle 20.21 l’agognato comunicato stampa, di straordinaria sinteticità ma che a ben vedere ha i contenuti che molti attendevano.
Innanzitutto la notizia più importante: non si torna indietro. Tutti gli attori in causa formalizzano l’impegno e quindi responsabilmente confermano che Trieste farà ancora la serie A. Chi dice che non è mai stata in dubbio è in malafede, perché non c’erano (e non ci sono) ancora i numeri e le divergenze potevano rompere il giocattolo in mezz’ora. Chi considera che fare la serie A sia scontato invece dovrebbe immediatamente immergersi in un ambiente, quello triestino, che ormai DEVE considerare lo sport professionistico un LUSSO. Lusso perché, al di là della base sana e generosa (i tifosi), ormai è conclamato l’encefalogramma piatto imprenditoriale. Sarebbe bello che questo assioma, o per meglio dire presa di coscienza, si declini nella più naturale dichiarazione d’amore incondizionata verso la pallacanestro: l’abbonamento.
Seconda notizia da leggere fra le righe del comunicato: c’è la condivisione del budget. Questo vuol dire che qualcuno avrebbe (uso il condizionale) firmato le garanzie alla serie A in casa di “buco” economico in corso, cosa non trascurabile e oggetto di profonde discussioni. Condividere il budget vuol dire anche dare mandato a chi di dovere (sicuramente a Mario Ghiacci fino al 30 Giugno) di operare sul mercato, in primis sulla scelta dell’allenatore, con cui verrà condiviso il roster 2022/23. Probabilmente il coach sarà Marco Legovich, ma non vi è ancora la certezza.
In ultima battuta la possibile chiusura con sponsor in entrata. Qui il condizionale assume connotati ben più aleatori, nel senso che fra la dichiarazione d’intenti e la firma su un contratto ci passano…svizzeri, canadesi, ecc. E’ anche vero che c’erano già contatti in essere, probabilmente da tradurre secondo numeri e clausole del caso.
Il comunicato stampa cela una infinità di sfumature non scritte, è evidente che dietro è in corso una battaglia per chi governa la società ed è altrettanto evidente però che ci sia un naturale senso di responsabilità verso una piazza che merita considerazione.
Raffaele Baldini