Intervistato da Luca Aquino per il Corriere di Bologna, Gabriele Procida parla del futuro tra NBA (chiamato dai Detroit Pistons alla n.36) e possibilità di Eurolega.
Un estratto delle sue parole.
Gabriele Procida, dopo la stagione chiusa con la retrocessione della Fortitudo è arrivata la grande gioia personale della chiamata al Draft Nba da parte dei Detroit Pistons col numero 36. Come ha vissuto quella notte? “A casa con i miei e qualche mio amico. Sapevo più o meno il range nel quale sarei stato scelto, ma non avevo idea della squadra. Sentire chiamare il proprio nome è un’emozione incredibile, è stata una nottata lunga conclusa a colazione con i miei amici sul lago di Como”.
L’avvicinamento al Draft è stato lungo, un mese e mezzo negli Stati Uniti ad allenarsi e fare provini con 15 squadre. “Un’esperienza fantastica. Ho avuto la possibilità di vedere come lavorano, l’organizzazione, le strutture, ho conosciuto ragazzi che poi avrebbero partecipato al Draft, parlato con allenatori e gm ricevendo preziosi consigli. Un altro mondo”.
Cosa l’ha colpita di più? “L’organizzazione di tutte le squadre e le strutture. Non manca niente, è tutto a disposizione del giocatore per farlo rendere al meglio, tutto studiato nei minimi dettagli”.
Cosa è la Nba per lei? “Un sogno. Non ho ancora fatto niente, resto con i piedi per terra per arrivare ai miei obiettivi e magari giocarci un giorno”.
L’approdo potrebbe essere rimandato, c’è grande interesse attorno a lei da qualche squadra di Eurolega (Alba Berlino su tutte). “Vediamo cosa dice Detroit e poi valuterò le opzioni. Di certo sarebbe una grandissima opportunità giocare in Eurolega ma dipende dalle intenzioni dei Pistons e io mi adeguerò”.