Intervistato da Piero Guerrini per Tuttosport, Matteo Spagnolo si racconta a 360° tra l’estate americana, la nuova avventura con l’Aquila Basket e la maglia azzurra dell’Italbasket.
Un estratto delle sue dichiarazioni.
Come ha vissuto la Summer League, dal punto di vista tecnico? “Un’esperienza tra le più formative della mia vita. Una continua scoperta. Un mondo quasi irreale. Bisogna fare l’abitudine a quel tipo di gioco, che è diverso. Molto più veloce, più uno contro uno, più atletico, con molto tiro da 3 e gioco in transizione. Il tiro dalla media è quasi scomparso. Ci sono aspetti in cui devo migliorare, in particolare fisicamente, ma anche se non sono molti i playmaker stranieri nella Nba, io lavoro per poterci stare. Con coach Finch abbiamo parlato del mio stile di gioco, delle mie origini, dei miei piani futuri: ci siamo soffermati su cosa migliorare nel corso dell’anno”.
Nel frattempo, nella stagione alle porte giocherà in prestito a Trento, in Serie A. “Sì, ho parlato sia con i Timberwolves, sia con il Real Madrid con cui ho contratto e abbiamo deciso che fosse la società giusta per crescere, in una squadra di ottimo livello”.
Intanto è in ritiro con la Nazionale. “Un altro sogno, con giocatori di altissimo livello, la squadra punta a fare grandissime cose, la prima cosa è conoscere bene lo staff. A cominciare da Pozzecco”.
Come vivrà questo mese circa? Con l’idea di puntare a una delle dodici canotte? “Io se vado in un posto, punto a giocare. Non mi presento solo per allenarmi e respirare l’atmosfera. Alla fine non conta l’età, non si è più giovani quando si è in prima squadra, siamo professionisti, io lo sono. Conta quello che succede in campo quando ci sei. Poi è ovvio, so di avere compagni di allenamento di altissimo livello. È un bel modo di migliorare, no? Giocare l’Europeo in casa non capita a tutti. Sarebbe un sogno”.
Lei lavora chiaramente in prospettiva. Immagini allora il suo 2023-2024. “L’obiettivo personale è di raggiungere l’Eurolega o la Nba dopo questa stagione. L’importante è arrivarci pronto per restare, cioè per non tornare indietro dopo un anno. Il mio riferimento continua a essere Luka Doncic, sarà per il percorso nel Real, ma lo seguo fin dai suoi inizi. È incredibile”.