Intervistato da Andrea Tosi per La Gazzetta dello Sport, Danilo Gallinari racconta il suo rapporto con la maglia della Nazionale alla vigilia di EuroBasket 2022, che vedrà il girone dell’Italbasket disputarsi nella sua Milano.
Un estratto delle sue dichiarazioni.
“Mi manca questa esperienza. Immagino che il Forum sarà pieno e ci saranno grande entusiasmo e grandi aspettative. Perciò dovremo essere all’altezza della situazione e dovremo sfruttare la spinta del nostro pubblico per andare a Berlino e giocarci le nostre chance. Questa Italia è una bella squadra, si respira un clima positivo, c’è tutto per fare bene”.
Il suo rapporto con la maglia azzurra è stato anche sofferto. C’è un motivo? “Tanti infortuni lo hanno condizionato. Ho debuttato sotto Charlie Recalcati nel 2006 e l’anno dopo ero nel gruppo per l’Europeo in Spagna ma in preparazione mi sono fratturato il perone destro. Nel 2008, la stagione d’esordio in Nba, non ho potuto giocare perché in estate mi sono operato alla schiena. Il mio primo Europeo risale al 2011”.
Rimpianti? “La sconfitta ai quarti contro la Lituania al supplementare a Lille nel 2015. E poi la più cocente quella del Preolimpico di Torino 2016. Lì è stata dura da mandare giù”.
Il suo bilancio? “Se devo giudicarmi, mi dò la sufficienza ma per un voto alto devo vincere. Non sarò mai soddisfatto finché non ci riuscirò”.
Nel conto ci sono anche le tensioni col c.t. Sacchetti? “Frasi virgolettate che la stampa ha estrapolato male. Con Meo non ho mai avuto problemi”.
Adesso c’è il Poz che ha iniziato vincendo in Olanda. Come lo vede? “Ho un rapporto datato con lui. Ci ho giocato contro, tempo fa abbiamo fatto le vacanze insieme. Ha entusiasmo e idee chiare. La squadra lo segue”.
Sarà un Europeo molto competitivo. Le sue sensazioni? “Ci sono squadre più forti di noi sulla carta. Ma io sono ottimista e fiducioso per natura. La vita è troppo breve per essere negativi. Giocare a basket a questi livelli è una figata. Pensiamo a divertirci. Poi tutto è possibile”.