Intervistato da Piero Guerrini per Tuttosport, Stefano Tonut è pronto in vista del doppio impegno in maglia azzurra, tra le qualificazioni al Mondiale 2023 ed EuroBasket 2022, alla vigilia inoltre della nuova esperienza in maglia EA7 Empiorio Armani Milano, con la quale si cimenterà per la prima volta in Eurolega.
Un estratto delle sue parole.
Tonut, impressioni alla vigilia della prima gara da due punti? “Rispecchiano il mio solito pensiero: dobbiamo cioè pensare a noi stessi, giorno dopo giorno abbiamo il nostro cammino ben chiaro. Dobbiamo passarci la palla e difendere tutti assieme. L’obiettivo è vincere questa partita e poi le altre, una per volta, cercando di migliorare quotidianamente”.
Del resto formate un gruppo che ha raggiunto risultati la scorsa estate e dunque sa come fare. Avete già un vissuto e un’esperienza comune. “È un gruppo dall’affiatamento consolidato. L’anno scorso è stato il primo vissuto tutti assieme e ci ha ovviamente trasmesso fiducia. E questo è positivo, ci siamo subito ritrovati in sintonia, stiamo lavorando bene. Ovviamente il verdetto lo darà il risultato del campo, però i primi venti giorni assieme sono molto positivi”.
Aspettative per questa fine d’estate azzurra? “Dobbiamo spingerci oltre i nostri limiti, dare individualmente tutti il 100%, e aiutandosi uno con l’altro la squadra può moltiplicare le qualità. Alla fine vedremo quanto avremo ottenuto”.
Milano, viene da dire finalmente per lei. Con l’Eurolega per di più. Il top al di fuori della Nba. “Ma più che il mettersi alla prova in Eurolega, per me è fondamentale essere in una squadra così importante, con uno staff tecnico e un’organizzazione al massimo livello europeo. È potersi confrontare con campioni straordinari, poter toccare con mano il top. È qualcosa che cercavo per incrementare il mio bagaglio personale. Anche in questo caso il campo darà le risposte. Nel mio piccolo farò di tutto, cercherò in ogni modo di meritarmi una chance, conquistare spazio”.
Del suo passaggio a Milano si parlava la scorsa estate. Non sente di essere arrivato con un anno di ritardo? “Assolutamente no. So benissimo che la carriera di un atleta è relativamente breve, ma ritrovarmi all’Armani nel pieno della mia maturità è bellissimo, mi rende felice, mi dà una carica straordinaria, ulteriore determinazione. Detto questo, ero alla Reyer Venezia cui devo moltissimo del mio percorso, giocavo al vertice in Italia e ho disputato l’Eurocup”.