Intervistato da Adriano Arati per la Gazzetta di Reggio, il centro della UNAHOTELS Reggio Emilia Mikael Hopkins è pronto per la sua seconda stagione in maglia reggiana, dopo un’estate con la nazionale ungherese.
Un estratto delle sue parole.
Come è andata l’esperienza agli Europei? Eravate in un girone molto competitivo, con lunghi fortissimi… “È stata una grande esperienza per me: ho avuto l’opportunità di giocare contro atleti che militano in Eurolega o addirittura in Nba. Non è stato solo un modo per crescere, ma anche un evento che mi ha permesso di rappresentare qualcosa più grande di me come un intero paese, cioè l’Ungheria”.
Dopo i primi giorni reggiani, quali sono le sue impressioni sui nuovi compagni e su coach Menetti? “Fin da quando sono ritornato a Reggio mi è sembrato tutto molto galvanizzante. Sicuramente abbiamo tante facce nuove in squadra, a partire dal coach, questo è uno stimolo a fare bene, ad alzare le nostre ambizioni sia in Serie A che in Bcl. Di coach Menetti mi è piaciuta fin da subito la grande energia e la mentalità che ci sta trasmettendo”.
Come “veterano” sente maggiori responsabilità? “Essere tra i veterani della squadra ed aver già giocato qui la scorsa stagione mi fa sentire maggiormente responsabilizzato, la vivo come uno passaggio ulteriore nella mia maturazione come giocatore e non certo come una pressione”.
Ha citato la Bcl, la Basketball Champions League. Lei ha abituato alle coppe, questa è decisamente più competitiva rispetto all’Europe Cup. Sarà uno stimolo o rischia di rubarvi energie? “Giocare la Bcl è una vetrina di un livello più alto rispetto alla Fiba Europe Cup dell’anno scorso: è un’opportunità in più ed una competizione di maggiore visibilità. Non vedo l’ora di iniziare a giocare due volte a settimana”.