Domenica ci sono state due partite con rimonte non facili. Nella gara delle 18.15, l’Olimpia Milano era sotto di -11 dopo tre quarti di gioco, 58-47, contro la Germani Brescia, al Forum di Assago. Poi, sono rientrati per vincere 78-77, con Brescia che ha tirato per la vittoria sulla sirena. Nella gara delle 20.30, la Virtus Bologna è andata sotto di ben 20 punti, 33-13, dopo un solo quarto di gioco, contro la GeVi, al PalaBarbuto di Napoli. Poi, si sono dati da fare e hanno fatto un grande recupero per vincere, 89-77. Prima di queste due gare, si parlava di un ‘campionato spaccato in due’, con l’Olimpia e la Virtus al livello dell’Eurolega (anzi, entrambi faranno l’Eurolega) e le altre squadre 4-5 gradini sotto di loro.
Logico che le difficoltà che le due squadre più quotate hanno avuto in questa apertura di campionato fanno sorgere questa domanda: “Allora, non è così grande la distanza fra le prime due e le altre?” Andrei piano con tutto. Stiamo parlando della prima partita del campionato e siamo all’inizio di ottobre. La mia idea è sempre di tirare le prime somme dopo il girone d’andata. Con tempo, l’Olimpia e la Virtus potranno mettere a posto tutto. Non dimentichiamo che l’Olimpia ha avuto ben sei giocatori con la Nazionale fino a pochi giorni fa e che la Virtus ha avuto il suo coach, Sergio Scariolo, impegnato ad allenare la Spagna negli Europei, rientrando solo una settimana fa, nonché due giocatori con la Nazionale per gli Europei.
Rimane, però, il fatto che Brescia e Napoli hanno avuto occasioni d’oro. Poi, come dicono in America: “Li avevano nella ‘scatola’ ma non sono riusciti a mettere il ‘coperchio’ sulla scatola”. È un modo per dire che non hanno saputo ‘chiudere il discorso’. Quando una squadra fa una rimonta pazzesca, come hanno fatto l’Olimpia e la Virtus, dico sempre che c’è un gioco che è determinante. Non posso indicare quel gioco per Napoli perché non ho visto la partita. Invece, guardando Olimpia-Brescia sul NOVE, c’è stato un parziale per Milano di 11-0 per aprire il 4° periodo. Quindi, da 58-47, Brescia si trovava a 58-58. In quella frazione, c’è stato il gioco chiave: azione forzata, palla persa, opportunità per Milano, canestro.
Il problema nel battere una grande squadra (tipo Olimpia, tipo Virtus) è sempre quello: loro non sono solo bravi ma anche scaltri, opportunisti, squali che navigano in acque mosse con le narici aperte, fiutando una sola goccia di sangue in uno spazio più grande di una piscina olimpica. Appena localizzata quella goccia, colpiscono. Sono abituati alle difficoltà. Sanno questa regola: “Siamo sotto. Non importa. Non abbiamo fretta. Dobbiamo solo giocare ogni palla come fosse l’ultima. Prima o poi, loro faranno un errore. Dobbiamo sfruttare quell’errore, quel momento, per rovesciare la partita”. Sì, ‘quel momento’. Arriva quasi sempre. Chi lo gestisce meglio si mette bene. Carpe Diem.