Un percorso lungo, quello del rientro, per il capitano della Vuelle Carlos Delfino. Il lungo argentino non vede l’ora di tornare a disposizione, ma complice l’età, il rientro è più lungo del previsto. Di seguito un estratto dell’intervista di Elisabetta Ferri de Il Resto del Carlino/Pesaro.
Capitan Delfino, con quale stato d’animo vive quest’inizio di stagione da spettatore?
“Sto soffrendo molto a stare fuori. A volte mi sento inutile ed è una sensazione strana per me: questo lo avverto soprattutto quando si perde, per non avere la possibilità di riuscire a dare il mio contributo. Quando vincono, invece, mi fanno divertire come se fossi un tifoso, anche se non abbiamo mai giocato insieme sono legato ai ragazzi perché sto loro vicino tutti i giorni e parte del gruppo”.
La domanda è d’obbligo: Carlos come sta?
“Sto meglio e, se mi arrivano un po’ benedizioni dal cielo, questa settimana dovrei provare ad allenarmi. Proveremo a vedere come sento il piede, ho fatto tantissime terapie e trattamenti, ma il mio corpo ha già sofferto e subìto diversi interventi e alla mia età non reagisce come quello di un altro giocatore più giovane, bisogna bombardarlo diversamente. Però sono fiducioso”.
Possiamo stabilire una data per il rientro?
“Il mio obiettivo è quello di rientrare dopo la sosta. A Brindisi, il 20 novembre vorrei andare almeno in panchina, per sentirmi di nuovo dentro i meccanismi e magari, se avrò lavorato con continuità insieme alla squadra, giocare qualche minuto, per poi magari essere pronto per la sfida con Sassari in casa”.
I tifosi biancorossi sono in febbrile attesa del suo ritorno: vuole mandargli un messaggio?
“Sono salito per la prima volta in curva, purtroppo per un evento triste, ma l’effetto su di me è stato travolgente. Quando giochi sei come in una bolla: senti il pubblico, ma la concentrazione ti fa stare in un’altra dimensione. Invece mescolarmi in mezzo a loro e vedere i loro volti mi ha impressionato: sono forti e ci hanno aiutato in molti momenti da quando sono qui. In particolare quest’anno li sento molto vicini alla squadra, spingono tantissimo e non solo in casa. Si sono fatti sentire sugli spalti di Trieste, e poi anche a Brescia e questo ci fa molto bene. Il pubblico di Pesaro è il nostro uomo in più”.