Oggi alle 16 la Nazionale di coach Pozzecco sfiderà la Georgia per provare ad ottenere il pass per i Mondiali del 2023. A presentare la sfida in un’intervista di Andrea Tosi de La Gazzetta dello Sport è il play azzurro Marco Spissu. Di seguito un estratto.
È rimasto solo Spissu del quintetto europeo. Crescono le responsabilità?
“Sì e me le prendo tutte. Per me è un onore vestire l’azzurro, ho una grande carica dentro perché sono consapevole che questa squadra ha bisogno di me adesso. Ma non parliamo troppo degli assenti. Siamo qui per vincere tutti insieme con i giocatori che ci sono. Questa Italia può farcela a strappare subito il pass mondiale”.
C’è la tensione del dentro o fuori?
“No, ma è un esame molto importante. Se vinciamo siamo al Mondiale, se va male avremo altre due partite per qualificarci. Sappiamo dove possiamo colpirli. L’importante è rimanere concentrati”.
Lei ha giocato in Russia, conosce bene l’ambiente di questi posti. Quali sono le difficoltà?
“Ci sarà un pubblico caldo, 10mila tutti per la Georgia che ci aggredirà dall’inizio contando sulla sua stella Shengelia che all’andata era infortunato. In generale, è più difficile vincere in trasferta in Nazionale che con le squadre di club. Guardando all’aspetto tecnico, rispetto alla bella ma sfortunata partita che abbiamo perso con la Spagna, dovremo essere più pronti a rimbalzo difensivo per non concedere troppi secondi tiri e limitare le palle perse”.
Lei e Poz siete molto legati. Il c.t. ha detto che Spissu non è italiano ma sardo: gioca col passaporto e vale per due. Commento?
“Tra di noi c’è un feeling speciale che va oltre la pallacanestro. Per me Poz è molto di più del c.t. della Nazionale. Mi ha dato fiducia negli anni di Sassari promuovendomi titolare. Tra noi c’è una profonda sintonia che ci tiene a contatto anche quando non ci sentiamo per settimane”.
Sinceramente questa Italia anche coi giovani, merita fiducia?
“Alla grande. All’Europeo abbiamo iniziato un nuovo percorso. Intanto andiamo al Mondiale e vedrete che ci toglieremo delle soddisfazioni”.