Il ritorno di una piazza storica nella massima serie fa sempre piacere. E bisogna dire che la Tezenis Verona, in questa prima parte di campionato, seppur con un roster composto principalmente da giocatori di A2 non ha sfigurato, anzi. Il merito è anche di un allenatore di grande esperienza e umanità, Alessandro Ramagli. Piero Guerrini di Tuttosport lo ha intervistato, di seguito un estratto delle dichiarazioni.
Ramagli, ci dica: un grosso problema la partenza di Shelden. Come avete ovviato? E come procede l’acclimatamento alla Serie A?
“Non abbiamo ancora ultimato il restyling, tantomeno l’acclimatamento. Abbiamo dovuto ridisegnare
tutto, adeguarci. È arrivato Sanders a darci solidità e riportare equilibrio, ma ci serve ancora un giocatore”.
Dicevamo dell’acclimatamento e della vostra sfida con un nucleo importante di italiani.
“Siamo arrivati con 6 giocatori che avano giocato principalmente se non sempre in A2. Abbiamo aggiunto un giocatore che veniva dalla A2 avendo solo assaggiato la Serie A. Con due stranieri reduci dalla A2, come Xavier Johnson e Karvel Anderson che però ha esperienze. Abbiamo lavorato. Smith è giocatore solido e affidabile. Abbiamo pagato con le sconfitte la partenza di Shelden. Poi con Trento l’abbiamo un po’ buttata via. Ora abbiamo ottenuto due punti e ci attende Varese, una sfida interessante”.
La città come vive la Serie A.
“Con entusiasmo, nelle prime partite c’è sempre stato tanto pubblico. Certo, erano abituati alle vittorie, dovranno adeguarsi anche i tifosi. Ma finora ci hanno sostenuto con trasporto. Eppure l’offerta a Verona è varia, tra sport ed eventi di spettacolo”
L’obiettivo è la salvezza.
“Certo, come detto già, dobbiamo essere duri, con un po’ più di cattiveria agonistica e anche con un buon
livello di disciplina. Domenica eravamo anche senza Holman. Siamo riusciti a correre, soprattutto nella prima parte di gara, ruotare i giocatori e trovare qualcosa di importante da tutti”.