Michael Arcieri, general manager della Openjobmetis Varese, in vista del derby di Santo Stefano che vedrà sfidarsi Milano e Varese, ha parlato del modello di gioco americano seguito dall’Openjobmetis. Di seguito l’estratto di un intervista tratta da un articolo di Giuseppe Sciascia de La Prealpina.
“La cultura fondamentale, nell’importanza del lavoro e nella cure dei giocatori, è molto simile tra San Antonio e Houston, così anche tra Varese e Milano. Sul campo, però, Spurs e Rockets giocavano diversamente e allo stes so modo anche noi e l’EA7 pratichiamo stili diversi. L’Olimpia ha tanti giocatori abituati a un basket ragionato sui 24 secondi. Il nostro stile è opposto, speriamo di poter impostare il nostro ritmo anche se sarà durissima contro una squadra fortissima e motivata dopo la sconfitta di Trento. Ma questa partita potrà dirci chi siamo e fino a che punto stiamo lavorando bene”.
Di sicuro ha lavorato bene l’asse Scola-Arcieri-Brase a partire dalla costruzione della squadra…
“L’allineamento tra proprietà, manager e allenatore è la cosa più importante, perché
permette di trasmettere una filosofia condivisa. Il nostro stile non può contemplare giocatori che non possono correre, saltare o tirare. Sulla base di ciò abbiamo cercato già in primavera elementi adatti per applicare le nostre idee. E i risultati si vedono”.
Al di là dei risultati, l’OJM sta costruendo una cultura americana con un modo di la vorare fortemente identitario.
“La cultura che stiamo cercando di creare è basilare per vincere le partite con una squadra che fa le cose in cui crediamo: i risultati sono la conseguenza diretta di quel che stiamo cercando di creare. Comprende lo stile di gioco, ma pure il modo in cui ogni giorno prendiamo cura di noi stessi in tanti aspetti. Settimana dopo settimana vediamo segnali positivi, non solo in termini di risultati”.
Il gradimento di italiani e stranieri potrà Il nostro stile è opposto essere un vantaggio in sede di mercato?
“Essere attrattivi può renderci competitivi per far valere di più le nostre risorse. Il caso di Markel Brown è esemplificativo: poteva guadagnare di più altrove, ma ha capito che Varese poteva essere il posto giusto per giocare nel modo che preferisce e disputare una grande stagione. Speriamo di poterlo confermare anche nella prossima annata, ma oggi non si sa. Però se un giocatore ci vede come un’opportunità è un vantaggio. Lo sarà ancor di più se nella stagione prossima potremo giocare una coppa, obiettivo strategico”.