Al playmaker Andrea Cinciarini manca solo un assist per raggiungere Gianmarco Pozzecco in cima alla classifica degli assist distribuiti nel campionato di serie A. Di seguito l’estratto di un’intervista di Federico Bettuzzi di Tuttosport.
Come si diventa un assistman da record?
“Con tanti sacrifici, scelte a volte non semplici compiute in carriera, voglia di emergere. Ho sempre preferito aiutare la mia squadra con passaggi piuttosto che focalizzarmi sulle mie realizzazioni in attacco. Poi va detto che ogni partita fa storia a sé e per essere un buon playmaker occorre saper leggere le varie situazioni in campo”.
Si dice che il play sia una sorta di prolungamento dell’allenatore in campo.
“Verissimo. Ho giocato per Trinchieri, Pianigiani, Repesa, Menetti, Messina, tutti tecnici con cui ho condiviso le scelte tattiche, anche quando magari avevo poco spazio. Devo dire che mi sono trovato particolarmente bene con Attilio Caja, forse perché entrambi siamo due martelli, due persone molto esigenti. Adesso sto imparando a conoscere Dragan Sakota, ad interpretarne i giochi. Ammetto che, un domani, non mi dispiacerebbe allenare”.
In campo intanto c’è una nuova generazione emergente di registi.
“Uno di loro è Davide Moretti che conosco dai tempi di Milano. Gioca per Pesaro che è la mia città, dove vivo d’estate, quindi se posso dargli dei consigli lo faccio ancor più volentieri. Lui è un ragazzo d’oro che già l’anno scorso ha fatto bene e che sta crescendo ancora. Poi ci sono Mannion, Pajola, Spissu, tutti elementi nel giro della Nazionale che maturano sempre più. Per me sono avversari in campo ma al di fuori della partita, se li posso aiutare con dei consigli, lo faccio volentieri”.
Capitolo salvezza: missione difficile per la Reggiana.
“Non era certo l’obiettivo con cui siamo partiti in estate. Abbiamo attraversato una fase durissima, sette sconfitte in fila di cui alcune all’ultimo minuto: sono situazioni che minano le certezze, tolgono fiducia. La vittoria con Pesaro ci ha rinfrancati ma restiamo ultimi, inoltre le squadre in retrovia non si stanno certo fermando. Ora restano due partite per chiudere il girone d’andata, due gare da giocare alla morte. Nella fase di ritorno si lotterà tutti per degli obiettivi, chi per i playoff e chi per salvarsi. Noi dovremo lavorare duro, migliorare giorno dopo giorno, consapevoli che nessuno ci regalerà qualcosa”.