Record in serie A di assist, superando i 1771 di Gianmarco Pozzecco. Domenica scorsa, contro Sassari, Andrea Cinciarini è diventato il miglior assistman di tutti i tempi del massimo campionato. Cosimo Cito de La Repubblica lo ha intervistato per capire le sue sensazioni, di seguito un estratto delle sue parole.
Un assist diventa tale solo quando l’uomo che l’ha ricevuto mette il pallone nella retina.
“Infatti, e quante volte mi sono arrabbiato per questo. Ma solo perché un assist sprecato sono due o tre punti non realizzati. L’assist è la sublimazione dell’altruismo. È quando il basket diventa quello che è: il più perfetto dei giochi di squadra”.
A proposito di Pozzecco, la sua storia con la Nazionale, a 36 anni, è ormai chiusa?
“In azzurro ci sono già Pajola, Mannion, Spissu, e Spagnolo, che è giovanissimo e ha il futuro assicurato. È giusto alla mia età lasciare spazio alle nuove leve. Spero che la Nazionale dia continuità negli ottimi risultati degli ultimi anni. Resto a disposizione, non direi mai di no all’Italia”.
A Reggio le cose non stanno andando benissimo: siete ultimi e contro Sassari, nonostante i suoi assist, avete perso di 25.
“La combo perfetta della serata sarebbe stata record più vittoria. Non è andata così. Bello però che il canestro del mio record l’abbia segnato Hopkins, con il quale ho costruito una bella intesa in questo anno e mezzo”.
Negli ultimi anni, negli highligts delle partite, gli assist sono sempre più considerati
“Giusto così. L’assist è il penultimo atto di un’azione bella, fatta bene”.
Suo figlio Alessandro, 7 anni, giocherà a basket?
“Mi piacerebbe, naturalmente, e già ha il suo canestrino a casa. Ma dovrà fare ciò che lo diverte, ciò che lo fa sentire felice. E questo vale anche per me: smetterò nel momento in cui non sentirò più il fuoco dentro, quando andare in palestra inizierà a pesarmi”.