David Cournooh, 32enne, originario di Villafranca, veronese di seconda generazione nato da mamma e papà ghanesi, è vicino alla 300esima presenza nel campionato di serie A. La prossima partita sarà per lui speciale, in quanto Brescia affronterà Verona. Di seguito l’estratto di un’intervista di Matteo Sorio tratta dal Corriere di Verona.
David, cosa vuol dire tornare all’ex PalaOlimpia?
“Vuol dire amici e parenti in tribuna. Sono passati dieci anni dall’ultima volta, in A2. Adesso affronto la squadra della mia città nel massimo torneo: sarà speciale”.
Fra 2011 e 2012 è passato di qui con Ferrara, Imola e Fortitudo, perdendo ma giocando da MVP…
“Ho un bel ricordo di quelle gare, anche se è passato tanto tempo. È stato bello incrociare Verona con Scafati, nella partita-festa dello scorso giugno. La Scaligera della finale con Udine mi ha impressionato: dopo gara4 gli amici mi scrivevano, “Verona è tornata in A dopo vent’anni”, ero felice anch’io”.
A Brescia ha ritrovato Alessandro Magro, miglior tecnico della scorsa stagione…
“Tatticamente è molto preparato, ai giocatori offre libertà e serenità di esprimersi. L’avevo avuto quando ho la sciato Villafranca: mi faceva da tutore in foresteria, a Siena, e si vedeva già tutta la passione per il basket”.
Lei è un mancato profeta in patria. Mai avuto un contatto vero e proprio con la Scaligera? E, in futuro, si vedrebbe a chiudere qui?
“Un contratto vero e proprio non c’è mai stato. Più avanti, però, mi piacerebbe. Sì, finire la carriera a casa sarebbe davvero bello”.