Ieri sera, contro Cluj Napoca, Walter De Raffaele ha tagliato il traguardo delle 400 partite da capo allenatore alla Reyer Venezia. Di seguito l’estratto di un’intervista di Piero Guerrini di Tuttosport.
De Raffaele, 400 sulla stessa panchina sono incredibili.
“Sì, anche per me, di più se penso che se metto assieme quella da assistente arrivo a quasi 600 dal mio arrivo nel 2011 in Laguna. Qualcosa di storico, che mi fa sentire un po’ vecchio e però mi riempie di orgoglio, soddisfazione, senso di responsabilità. Professionalmente è enorme soddisfazione che condivido con tutti quelli che lavorano e hanno lavorato con me”.
Guardando giocare Venezia si vede, si coglie lo stile De Raffaele.
“Una cosa che mi identifica e che percepisco da altri è la poliedricità offensiva e difensiva delle mie squadre, che possono mostrare tante facce. E sulla squadra la possibilità di avere un coinvolgimento complessivo e mai sul singolo”.
La prossima sfida.
“Riuscire a portare questo gruppo a performare in maniera più continua. Siamo in linea con gli obiettivi, un gruppo nuovo. Ci sono margini di crescita ampi. Siamo all’inizio”.
C’è qualcosa di esportabile del modello Venezia?
“La cultura del lavoro, dell’impegno, individuale e comune. L’idea che lo sport non è tutto e subito, bisogna saper aspettare”.
Gli scudetti al tempo di Milano, ma ora c’è anche la Virtus, dunque è doppiamente difficile.
“Due società sono di altro livello, visti i budget, ma ci sono altre società che investono tanto e rendono la Serie A altamente competitiva, basti pensare a Trieste che aggiunge Emanuel Terry e passa di fatto a 12 giocatori. Ma le due superpotenze rappresentano uno stimolo in più a competere. Un vantaggio per il campionato anche se a volte affrontandole non sai contro quale squadra giocherai”.
Scelga l’immagine di questi anni.
“Il corteo acqueo del primo scudetto in Canal Grande, le mille bandiere, le barche, noi insieme come una famiglia. Una festa unica. La vittoria più bella con la Coppa Italia di Pesaro, arrivata all’ultimo secondo. Ma i ricordi più belli sono legati alle persone con cui ho condiviso questi anni”.
E tutto in attesa del futuro, perché De Raffaele va in scadenza di contratto a giugno. E oltre a meritare il rinnovo, merita un trattamento, diretto, le cose dette prima di oggi. Il record può essere migliorato.