Il presidente della Carpegna Prosciutto Pesaro, Ario Costa, si è affrettato a tranquillizzare i tifosi dopo il pesante KO subito contro il Banco di Sardegna Sassari. Niente malumori interni, niente separazioni in casa, si continua tutti uniti verso un obiettivo comune. Di seguito un estratto delle sue parole a cura di Elisabetta Ferri de Il Resto del Carlino Pesaro.
Presidente Costa, è preoccupato dopo questa batosta?
“Sconfitte così pesanti urtano, ma non bisogna farsi prendere dall’isteria. Sono quei blackout che accadono una due volte ogni stagione, importante è capire cos’ha spento l’interruttore. Ma di questo parlerà il coach con la squadra: è chiaro che fra noi e Sassari non ci sono 36 punti di scarto, ma quando un’avversaria tira da tre col 70% per tutta la gara è come essere preso a sassate e può succedere che non vedi l’ora che finisca anziché reagire”.
Ma non può essere che questa truppa sia anche un po’ stanca avendo giocato sempre incompleta?
Il discorso è più ampio della stanchezza genericamente intesa. La capacità e l’obbligo di allenarsi al 100% sono nel dna di questo gruppo: se non lo avessero fatto, non sarebbero mai stati al quarto posto in questo momento della stagione. Servono quindi costanza e fisicità e se una settimana non le hai, per un infortunio o altre situazioni, allora fai più fatica. Ma penso che se saremo in grado di vincere le partite in casa che rimangono andremo ben oltre i nostri obiettivi”.
Repesa dopo il ko di domenica ha detto ‘gli altri si rinforzano e crescono mentre noi ci siamo addormentati’: si sente tirato in causa?
“Ha voluto svegliare la squadra, non l’ho presa come un rimprovero alla società: che serve un rinforzo lo sappiamo tutti e siamo pronti, ma bisogna metterlo al posto giusto e dev’essere l’uomo adatto, perché possa incastrarsi nel mosaico ben fatto che è stato costruito. L’uomo che arriverà non sarà una star, ma una pedina che abbia un senso dentro quest’ingranaggio che ci ha permesso di fare così bene finora. Siamo quarti e ci stiamo preparando alla parte cruciale della stagione. Fin qui abbiamo giocato una grande pallacanestro e sono certo che la giocheremo ancora, anche se adesso abbiamo avuto un calo”.
La proprietà è quindi disponibile a rivedere le sue convinzioni sul turnover prendendo un altro straniero?
“Vogliamo dare una mano alla squadra, perciò visto che un rinforzo italiano non esiste arriverà uno straniero: e se stiamo tutti bene… faremo turnover”.