Luca Aquino ha intervistato per il Corriere di Bologna Marco Bonamico, autentica bandiera della Virtus, che a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 ha incantato il pubblico del PalaDozza. Di seguito un estratto dell’intervista.
Marco Bonamico, dopo la bella vittoria con la Stella Rossa e giunti a due terzi di stagione di Eurolega qual è il bilancio della Virtus?
“In Eurolega ha fatto più di quanto fosse lecito aspettarsi. Poi è chiaro che ci sia la voglia di entrare nei playoff anche se il taglio a otto è molto severo. Comunque fin qui è una stagione positiva, la Virtus ha fatto meglio di Milano visto che ormai c’è questa rivalità alla Coppi-Bartali”.
C’è grande equilibrio in zona playoff, la Virtus può farcela?
“Me lo auguro per il pubblico di Bologna e per i giocatori che lo meritano. Il carattere non è in discussione, il talento nemmeno, ogni tanto c’è stato qualche problema di tenuta fisica di qualche giocatore per oggettive circostanze come età e minuti giocati. È importante disputare una stagione vincente o nella quale comunque te la giochi, non fa mai piacere giocare per niente. Le condizioni ci sono, servirebbe magari che la dea bendata desse uno sguardo anche da queste parti perché gli infortuni ti cambiano le stagioni”.
Qual è la qualità migliore di questa squadra?
“La resilienza. Possono anche perdere una partita che non si aspettavano ma non guardano in faccia a nessuno, abbassano la testa e pedalano per vincere quella dopo”.
Il giocatore che l’ha sorpresa maggiormente?
“Bako. È un giocatore che può avere un futuro straordinario, per doti fisiche e intelligenza. Un elemento da Eurolega fisso, con braccia che oscurano e sveglio per farsi trovare al posto giusto”.