Nonostante gli anni passino, Marco Belinelli continua a sorprendere. Di seguito l’estratto di un’intervista realizzata da Andrea Barocci del Corriere dello Sport Stadio in vista della Coppa Italia.
Belinelli, due settimane fa sul Corriere dello Sport avevamo posto la seguente domanda ai lettori: “Siamo sicuri che un giocatore del calibro di Marco non possa essere utile, se non porti fondamentale, per l’Italia nel prossimo Mondiale?”. Le reazioni sono state a dir poco acide sui social: “Belinelli ai Mondiali avrà 37 anni, sarà vecchio”. Possibile che l’età sia considerata un peccato mortale anche se si è uno dei migliori giocatori della serie A?
“L’età è un numero e basta. Ma parlare di Nazionale per me adesso non ha senso. Perché con la Virtus stiamo provando ad entrare tra le prime otto squadre dell’Eurolega, e c’è la Coppa Italia: per il momento le mie priorità sono queste, poi si vedrà… Io vecchio? A me non frega nulla se mi dicono vecchio, bollito o altro ancora. Anzi per quanto mi riguarda sono tutte motivazioni in più per poter dimostrare il contrario”.
Qual è il suo giudizio sulla Virtus?
“Secondo me è presto per esprimere un giudizio sulla stagione di Bologna. Ora c’è la Coppa Italia, poi proseguirà l’Eurolega. Si deve aspettare ancora un altro po’ di tempo. E’ vero, in Europa abbiamo subito della sconfitte in gare facili, comunque io ho fiducia in questa squadra e in questo club”.
Qualcuno sostiene che la Coppa Italia in fondo non sia un trofeo importante. Lei cosa ne pensa?
“Io sin da piccolo credo che sia sempre meglio vincere qualsiasi coppa si disputi. E’ la mia mentalità. Si dice anche che la Coppa Italia porti sfiga… Noi però vogliamo portarla a casa, e per questo daremo il massimo”.
Secondo lei ci sono giovani italiani che potrebbero percorrere il suo stesso cammino e diventare atleti importanti nel la NBA?
“Per farlo bisogna avere pazienza e carattere. Noi abbiamo molti ragazzi interessanti. A me ad esempio piace Bortolani (guardia di Verona, ndr): contro la Virtus ha sempre giocato bene. Deve solo avere maggior fiducia e, lo ripeto, un carattere forte”.
Marco, lei ha vinto due scudetti, un titolo NBA con gli Spurs, una gara del tiro da tre punti, un’Eurocup nel 2021-22 con la Virtus. Sino ad oggi cosa le ha insegnato la sua carriera?
“Il basket mi ha dato tanto, dentro e fuori dal parquet. Soprattutto, quando ero da solo negli Usa, mi ha costruito come persona. E’ stato anche importante ascoltare i consigli che mi hanno dato compagni di squadra e i miei mentori”.