Questa sera alle 18 a Caceres si sfideranno Spagna e Italia. In palio il primo posto nel girone L di qualificazione ai Mondiali del 2023. Tra i protagonisti c’è anche Riccardo Visconti, giocatore di Pesaro, che ha esordito giovedì in azzurro mettendo a referto 7 punti. Di seguito l’estratto di un’intervista di Fabrizio Fabbri del Corriere dello Sport Lazio.
Visconti, nonostante il viso sbarbato che la fa sembrare un ragazzino, la prima in Nazionale è arrivata tardi. Come mai?
“Francamente non mi sono mai posto il problema perché da sempre sono abituato a lavorare duro per migliorare e guadagnarmi ciò che ottengo col sudore. Ho vinto due medaglie con le nazionali giovanili, ma l’esordio con l’Ucraina resta e resterà un momento indimenticabile. Quando Pozzecco mi ha chiamato per entrare non ho avuto troppo tempo di pensare a cosa stesse accadendo”.
Lei è già stato campione d’Italia, vero?
“In realtà ho conquistato due scudetti, entrambi con Venezia. Uno under 18 nel 2016 e poi quello con i grandi l’anno dopo. Ero il dodicesimo, mi sbattevo in allenamento e sventolavo l’asciugamano in panchina. Non l’ho vissuto da protagonista. Spero un giorno di provare una gioia simile dando un contributo determinante”.
Magari con quella Pesaro dove oggi sta facendo così bene?
“Alla Carpegna si sta costruendo un bel progetto. Come dirigenti ci sono due totem della pallacanestro italiana come Costa e Magnifico, un legame importante con il passato. E un coach eccezionale come Repesa: ho accettato Pesaro dopo la sua telefonata, ci ha messo un attimo a convincermi. Lui è come un professore universitario di pallacanestro con la sua conoscenza infinta”.
Ha lasciato Torino, casa sua, da ragazzino per inseguire il sogno di diventare un professionista. Fu una scelta difficile?
“Avevo 13 anni, ma giocavo da quando ne avevo 4. Seguivo mia sorella Alessandra che stava in serie A, e da ù bimbetto ricordo il mio primo canestro. Lo feci con una palla di carta durante l’intervallo della sua partita. Penso sia stato un segno. Poi a 13 anni ho fatto le valigie per andare a Venezia. Mamma non era d’accordo, ma quando giovedì si è commossa accanto a papà in tribuna, vedendomi in azzurro, credo mi abbia dato ragione”.