Oggi si giocherà LA partita. Quella tra le due corazzate del campionato di serie A, ossia Olimpia Milano e Virtus Segafredo Bologna. A commentare la sfida in un’intervista di Fabrizio Fabbri del Corriere dello Sport Stadio è il coach della Nazionale Italiana Gianmarco Pozzecco. Di seguito un estratto.
Che partita si immagina?
“Di grande qualità. Le due squadre si conoscono nei particolari e tutti i dettagli potranno essere determinanti. Sul valore dei tecnici nessuno può discutere. Messina e Scariolo sono un patrimonio del nostro basket”.
La forza è nell’organizzazione dei due club?
“Senza una grande struttura non si può puntare in alto. Milano e Bologna hanno fuoriclasse a partire dai proprietari. Armani e Zanetti hanno riversato la loro passione sulla pallacanestro rendendo solidissime le società come testimonia l’essersi affidati a manager del calibro Stavropoulos. Non si vince per caso. Ed è quello che stiamo provando a fare con l’Italia col presidente Petrucci”.
La preoccupano i problemi fisici di Datome?
“Gigi sa benissimo come la penso, non esiste un piano B senza di lui. Dovrà esserci ai Mondiali perché, come ha dimostrato agli Europei, è troppo importante per il gruppo e le nostre ambizioni”.
In casa Olimpia continua a far faville Melli. Ha scoperto il filtro dell’eterna giovinezza?
“Nik è un giocatore straordinario. L’ho definito il più forte al mondo e non ero impazzito. Io ho giocato assieme a Basile e non capivo, da giocatore, la venerazione che alcuni compagni avevano per lui. Mi è stato chiaro allenando Melli. Sono quei giocatori che fanno sempre la cosa giusta al momento giusto”.
Casa Virtus: Belinelli e Hackett in azzurro è possibile?
“Per loro ho un affetto e rispetto assoluti. Con Marco ho giocato insieme, quando era giovincello, e Daniel da ragazzino aspettava che andassi con la mia squadra a Pesaro e ogni volta, tra primo e secondo tempo, voleva sfidarmi in uno contro uno. Amavo quella sfrontatezza e si capiva che sarebbe diventato un grande. Stanno facendo molto bene con la Segafredo e al momento opportuno ci parleremo per capire. Sarò costretto, alla fine, a fare delle scelte sempre e solo per il bene della squadra”.