Intervistato da Serena Spinazzi Lucchesi per il Corriere del Veneto – Ve, Alberto Billio, che domenica ha guidato per la prima volta la squadra da heach coach dopo l’espulsione di Spahija, racconta la sua favola dopo 22 anni nel mondo Reyer Venezia.
Un estratto delle sue parole.
“Sapendo che sarei stato il primo assistente mi ero preparato all’eventualità. Ma poi mi ero anche detto che coach Spahija è un tipo molto calmo, che mai si sarebbe fatto espellere. Ho pensato: ‘Oh no e adesso?’. Ma sono rimasto lucido. Mi sono detto: ‘Ok, ci sono'”.
“Da ognuno dei coach di cui ho fatto l’assistente ho imparato qualcosa. Tutti hanno contribuito alla mia crescita professionale. Ma se devo dire a chi devo la mia carriera, quello è Lele Molin: è stato il mio maestro”.
“Se sono qui alla Reyer da così tanto tempo è per il rapporto di fiducia che si è instaurato con la società, su tutti con il patron Luigi Brugnaro che mi ha sempre sostenuto e stimolato. Poi c’è un rapporto bellissimo con il presidente Federico Casarin. Non credo che troverei simili rapporti e un club altrettanto di livello”.
«Coach Spahija ha grande fiducia verso tutto lo staff. Ci sono stati allenatori che avevano un dialogo solo con il proprio assistente, mentre con Spahija è diverso: siamo tutti coinvolti. E ci sentiamo responsabilizzati. Ho sentito la fiducia di tutti, mi sentivo protetto”.