La Dinamo Sassari nelle ultime giornate sta facendo quasi un percorso netto: 7 vittorie consecutive, e 9 nelle ultime 10 giornate. Così in men che non si dica la squadra è passata da + 2 punti sulla zona retrocessione al quarto posto in classifica. Di seguito l’estratto di un’intervista a coach Bucchi realizzata da Giampiero Marras del Corriere dello Sport Stadio.
Bucchi, quando è scattato il clic che ha fatto svoltare la stagione?
“Dal 6 novembre, dopo la prima sosta, abbiamo cambiato modo di stare insieme, trovato unità di intenti; prima, tra infortuni e un assetto un po’ diverso che ci teneva bloccati, non riuscivamo a ritrovarci. L’arrivo di un lungo veloce ed agile come Stephens e il recupero degli infortunati ci ha aiutato a cambiare volto e risultati”.
Le era mai capitato in carriera una metamorfosi simile nel corso della stagione?
“Sì, qualche altra volta. Ad esempio il primo anno a Treviso (campionato 1999/2000) non iniziammo bene ma poi vincemmo la Coppa Italia e arrivammo sino alla finale scudetto. L’importante è la serenità che deve trasmettere la società e credere nel lavoro che si fa. Anche qui a Sassari è così, e devo dire grazie pure al mio staff tecnico e anche allo staff medico che in questa stagione ha dovuto lavorare molto”.
Cosa si prova ad avere un PalaSerradimigni così pieno e caldo?
“E’ bello sentire questo affetto. C’è una atmosfera positiva e coinvolgente, la squadra si diverte quando sente il calore dei tifosi. Questa è una squadra generosa che mette energia e sacrificio. E ai tifosi piace”.