L’Happy Casa Brindisi procede a gonfie vele: nelle ultime 8 gare la squadra ha ottenuto ben 7 successi, proseguendo inarrestabile la risalita della classifica. Di seguito l’estratto di un’intervista a coach Vitucci realizzata da Fabrizio Fabbri del Corriere dello Sport Stadio.
Vitucci, cosa è cambiato da allora?
“Due giocatori nel roster. Perché abbiamo messo dentro uno reduce da un brutto infortunio che conoscevamo benissimo, D’Angelo Harrison, e Doron Lamb. I benefici sono evidenti, non solo in termini di classifica ma anche nel gioco che esprimiamo. Abbiamo cambiato assetto e stiamo raccogliendo i frutti di scelte che potevano anche apparire difficili. A me non piace troppo cambiare in corsa , perché significa smentire un po’ le proprie idee, ma questa volta ne avevamo bisogno”.
Cosa ne pensa di quei mugugni che oggi sono diventati applausi?
“Che forse Vitucci non è rimbambito e che tanti giocatori meritavano di essere attesi. Abbiamo cambiato pelle rivoluzionando il roster rispetto alla scorsa stagione. Serviva tempo e, come detto, anche una correzione. Ma a parte una sparuta minoranza, Brindisi ci ha fatto sentire sempre il suo calore”.
La ricetta per la ritrovata serenità è tutta qui?
“Ho anche smesso di leggere i social. In Italia oramai chi deve criticare, non solo nello sport ma anche in politica e nella vita di tutti i giorni, ha tanto, troppo risalto. Basta non dar peso a chi sa sempre tutto e tirare dritti per la strada se si crede nelle proprie idee”.
Ora la Happy Casa a cosa punta?
“Alla fine del girone d’andata siamo scivolati dalla parte destra della classifica e non siamo andati alla Coppa Italia. Ce ne siamo fatti una ragione, abbiamo messo la testa bassa e lavorato duro. Ora vogliamo con forza i playoff partendo dalla migliore posizione possibile. Però, se devo concentrarmi su un obiettivo, penso alla sfida di domenica contro Tortona”.
Tempo fa, quando le cose non andavano bene, disse che quando avrebbe salutato Brindisi voleva farlo lasciando un bel ricordo. Conferma?
“Era il periodo delle sconfitte, dei mugugni e dei dubbi. Ora è tornato a splendere il sole. Io ho ancora un anno di contratto ma all’addio a Brindisi non ci penso, oggi come allora”.